Triciclazolo? Ecco la soluzione
Il 9 giugno 2017 la Commissione Europea ha emanato il Regolamento di esecuzione (UE) 2017/983.
Tale regolamento fissa, con decorrenza 30/06/2017, nuovi limiti massimi residui (LMR) del Triciclazolo, sostanza attiva ad azione specifica per il controllo del brusone (Pyricularia orizae).
La nuova disciplina residui, già preannunciata con il “draft proposal” del 28 novembre 2016, concerne la non approvazione della sostanza attiva.
In seguito a tale decisione, per tutti i prodotti commerciali contenenti Triciclazolo, l’UE ha imposto la revoca con decorrenza immediata.
La decisione di vietare l’utilizzo del Triciclazolo è dovuta alla mancanza di dati relativi al “potenziale genotossico e cancerogeno”, alla “possibilità di agire come interferente endocrino” e alla valutazione del “rischio di contaminazione delle acque sotterranee”.
La posizione europea diviene così molto più rigida rispetto ad altri paesi extra UE. Per esempio negli USA è prevista una “import tolerance” fissata a 3 mg/Kg, mentre Hong Kong, ha definito un LMR di 2 mg/Kg)
La nuova normativa UE ha conseguenze importanti sia sulla produzione agricola che sulle altre fasi della filiera risicola.
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